Costruito per iniziativa di Benedetto Pesaro a partire dalla metà del Quattrocento l’edificio, ampliato e trasformato nel corso dei secoli, si presenta con l’imponenza della sua vasta mole con una facciata verso il rio di Ca’ Michiel e con una più estesa, e tra le più complesse del gotico veneziano, sul campo di San Beneto. Il palazzo vanta alcune soluzioni architettoniche di rilevante pregio come le due eptafore del primo e del secondo piano nobile, e da un inusuale profondità delle sale passanti tra le due facciate, oltre 43 metri di lunghezza. La sua struttura è tradizionale nell’architettura veneziana. Sviluppato su di un edificio precedente, sorto con caratteristiche di fondaco commerciale, lungo un asse che collega l’ingresso dal canale con quello di terra, il portego , si sviluppano e si ampliano stanze e servizi. Al pian terreno sono infatti ancora visibili le tracce di quattro archi a sesto ribassato, successivamente tamponati, che in origine determinavano un effetto di interno-esterno. Anche gli interni presentano alcuni elementi architettonici particolarmente rilevanti e raffinati, come gli architravi lignei e i pilastri in marmo scolpiti del primo piano nobile.