La Val di Vara è caratterizzata da colline con boschi di castagni secolari, borghi di grande interesse storico-naturalistico, rocche, come il castello Doria Malaspina a Calice al Cornoviglio, e aree carsiche, con grotte e doline come quelle di Riccò del Golfo e Pignone. La ricchezza d’acqua garantita dal fiume Vara, che domina e disegna la vallata e dai numerosi torrenti, ha permesso lo sviluppo di un ambiente naturale variegato dove macchia mediterranea, boschi di latifoglie, castagneti, faggete, pinete e vaste aree a pascolo caratterizzano un paesaggio di notevole bellezza che si è conservato grazie al sapiente lavoro degli abitanti che nel tempo hanno mantenuto il giusto equilibrio tra antropizzazione e sistema naturale.
Il fiume Vara, che ospita una significativa fauna ittica e anfibia, tra cui l’ululone appenninico, rappresenta il tratto più integro del Parco.
Il fiume Vara nasce dal monte Zatta, nell’Appennino Ligure e si getta dopo 58 Km, in località Cerlasca (comuni di Santo Stefano di Magra e Vezzano Ligure), nel Magra, di cui è il maggior affluente. Scorrendo delinea la Val di Vara, circondata da medi e alti rilievi, la cui cima più alta è il Monte Gottero, di 1640 metri. Il Fiume Vara entra a far parte del Parco dalla diga idroelettrica nel comune di Sesta Godano.
Il fiume ha regime torrentizio con grosse piene autunnali e primaverili e magre accentuate in estate (anche se regolate dal bacino idroelettrico di Santa Margherita). Il reticolo idrografico del Vara è costituito da molti torrenti affluenti confluenti sia da sinistra che da destra.
Il fiume Vara offre l’opportunità di fare numerosi sport acquatici.