La ferrovia Cosenza San Giovanni in Fiore è una linea ferroviaria a scartamento ridotto della Calabria che collega la città di Cosenza al suo entroterra silano raggiungendo le rinomate località montane tra cui Camigliatello Silano.
La linea ha tutte le caratteristiche di una ferrovia di montagna, a scartamento ridotto di 950 mm, con lunghe livellette con pendenze fino al 60 per mille ad aderenza naturale e curve di 100 m di raggio minimo. A differenza di altre linee calabresi delle ex FCL non ha invece tratte a cremagliera.
Le maggiori opere d'ingegneria
La Cosenza - San Giovanni in Fiore rappresenta uno dei massimi esempi ancora esistenti di ingegneria ferroviaria in Italia. Di fatti la linea, partendo da Cosenza, situata nella valle del Crati a 232 metri s.l.m., raggiunge il picco a San Nicola Silvana Mansio, posta a quota 1405 (è la stazione a scartamento ridotto più alta d'italia), per poi ridiscendere a San Giovanni in Fiore, quota 1049. Per superare tanto dislivello di oltre 1000 metri, la ferrovia si avvalse di soluzioni ingegneristiche al limite delle possibilità dell'epoca. Vanno annoverate tra queste:
L'elicoidale posto poco dopo la stazione di Casole - Trenta, che permetteva di raggiungere la stazione di Pedace - Serrapedace, posta a un'altimetria di quasi 100 metri superiore rispetto alla precedente.
Il viadotto in curva posto all'uscita della stazione di San Pietro in Guarano, dominante il paese e l'intera vallata è uno degli scorci paesaggistici più belli che la linea offriva, quando era in servizio interamente, con uno sguardo amplificato su tutta l'area di Rende/Cosenza.
Tra Redipiano e Santo Janni, e poi da Santo Janni a Fondente, vennero realizzate due livellette ad aderenza naturale della pendenza massima del 60 per mille che richiesero, nelle stazioni di Santo Janni e Redipiano binari di salvamento in contropendenza, affogati nella sabbia e nel terriccio, con i deviatoi normalmente disposti verso di essi per ovvie ragioni di sicurezza.
Poco dopo Camigliatello Silano, un lungo viadotto con leggera conformazione ad S, vagamente sullo stile del famoso Viadotto di Caprareccia della Ferrovia Spoleto-Norcia, oggi per metà immerso tra i secolari alberi della Sila. Il viadotto era uno dei più lunghi della linea, ed è ancora visibile dalla Strada Statale 107.
E' necessario salvaguardare questa tratta ferroviaria, che offre ai turisti un paesaggio suggestivo unico nel suo genere, e ripristinare il servizio ordinario, che è l'unico che permette di raggiungere i paesi in sicurezza durante le fitte nevicate, e, soprattutto, il servizio turistico, che con la locomotiva a Vapore , già in funzione sulla tratta Cosenza- Rogliano, che con le due corse che ha fatto quest'anno ha fatto il pieno. Tutto questo può rivitalizzare il turismo della Sila.
Oltre alla Ferrovia, che necessita di lavori di manutenzione, vanno conservate anche le stazioni e i caselli.
NON VA ASSOLUTAMENTE SMONTATA O TRASFORMATA IN PISTA CICLABILE, DEVE ESSERE RIMESSA IN FUNZIONE AL POSTO DEL SERVIZIO SU GOMMA