FERRIERA DEL LAMA

FERRIERA DEL LAMA

SEGGIANO, GROSSETO

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FERRIERA DEL LAMA
La Lama di Seggiano Chi si trova a percorrere la statale che da Casteldelpiano porta a Seggiano, prima del ponte sul Bugnano, non può non notare la imponente struttura in peperino scolpito che si erge, seminascosta nel verde, sul lato verso il monte Amiata. Chi è del luogo, sapendo che là sotto c'erano la ferriera ed il mulino de 'La Lama', si dà una risposta ovvia: “è la cascata dell'acqua per la ruota”. La verità non è così scontata; la diga e la gora per la ruota si trovano dietro. E' qualcosa di più ingegnoso. La struttura è un imponente “Tromba Idroeolica”. Si tratta in sintesi di un mantice idraulico, che, sfruttando un salto di acqua di oltre10 metri, produceva un potente soffio di aria continuo per le fucine. E' la stessa macchina idraulica che a Villa d'Este a Tivoli, con il suo soffio di aria, fa suonare l'organo. Il principio di funzionamento è antichissimo: qualcuno lo vuole attribuire all'inventiva di Leonardo, ma era conosciuto anche dagli antichi greci che avevano realizzato un organo idraulico già nel III sec a.C.(Ctesibio di Alessandria). Sulla tubazione dove l'acqua scendeva venivano realizzate opportune aperture per risucchiare l'aria; alla base della struttura, all'interno di una vera e propria camera stagna, acqua e aria si separavano: l'acqua usciva da sotto per essere utilizzata una seconda volta nella ruota, l'aria veniva spinta in una tubazione di terracotta dall'arrivo di nuova acqua. La soluzione non è un'esclusiva; molte ferriere cercavano di eliminare i mantici, l'elemento debole in continua manutenzione e con un soffio intermittente. Anche la ferriera di Torniella, ad esempio, ha le trombe eoliche, anche se non così imponenti. Oggi questa struttura non soffia più! Circa 100 anni fa l'acqua del Bugnano e della Burlana furono intubate per gli acquedotti di Grosseto e Siena. La ferriera, rimasta a secco, cessò la produzione e il grosso maglio fu trasferito a Piombino. Il maglio aveva battuto per secoli in quel luogo. Qualcuno dice dall'epoca etrusca (ma è solo leggenda). E' più volte documentata la piena funzionalità della ferriera durante tutto il 1600 ed ha subìto una grossa ristrutturazione nel 1855. Ha prodotto per secoli zappe, pale, secchi, attrezzi agricoli da vendere ai seggianesi al prezzo imposto di “12 denari la libbra”, come scritto negli statuti della comunità di Seggiano del 1563. Per gli altri il prezzo di mercato era molto maggiore! Data la notevole potenza idraulica, produceva anche cose più impegnative come aratri, profilati e, successivamente, componenti pesanti per la nascente industria mineraria dell'Amiata. Sulla rampa di scarico dei minerali e del carbone sarà certamente salito anche il carretto di un giovane barrocciaio di nome Davide Lazzaretti. Oggi le piante stanno invadendo la struttura in pietra, ma anche una fetta di storia dell'Amiata. Articolo su "Le antiche dogane" - Maggio 2015
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