L’ex Sanatorio Regina Elena di Savoia di Legnano è la struttura realizzata a Legnano negli anni ’20 per affrontare la piaga della tubercolosi che colpiva questi territori e in particolare i lavoratori delle industrie tessili diffuse nella zona.
Fu inaugurato il 19 giugno 1924, alla presenza della Regina Margherita, con una capacità ricettiva di capacità di 104 letti.
Il corpo centrale era (ed è) costituito da una parte centrale a due piani, oltre al cantinato, adibita agli spazi comuni, affiancata da due parti laterali, i veri e propri reparti, ad un solo piano con terrazze ed ampie vetrate. Tra 1926 e 1927 il complesso fu completato da “due corpi di fabbricati ad un piano” in via Colli di S. Erasmo. Le verande furono invece ampliate con l’aggiunta di tre campate, passando da una capacità di 33 a 45 posti per reparto.
Il complesso fu definita una “leggiadra costruzione nelle linee sobrie ed eleganti, vivace nelle decorazioni e nelle movenze architettoniche”, composto da “un corpo centrale a due piani e due corpi laterali ad un piano tesi come braccia al sole”, e “dotato […] di un magnifico parco circostante, sistemato in parte a pineta con circa 20.000 conifere e in parte a giardino all’inglese”.
Esso era una “costruzione modernissima, nella quale tutti i particolari della più progredita terapia furono studiati ed adottati, studiato “in modo che l’ammalato non avesse l’impressione di trovarsi in un luogo di dolore”, nel quale erano stati concen-trati “tutti i perfezionamenti rilevati nei più moderni e meglio organizzati sanatori europei”
In particolare ai lati del corpo centrale ci sono due padiglioni, destinati a verande di tipo speciale per le cure d’aria, divise per sesso, con orientamento sud-ovest e facciata concava rivolta a mezzogiorno, “per permettere la doppia esposizione inverna-le ed estiva, come si richiedeva ad un sanatorio in Pianura.
Tali edifici, costituiti da un basamento rialzato e da una struttura con pilastrini e pareti lignee intelaiate, possedevano una serie di sedie a sdraio, suddivise per ammalato ed individuate per numero progressivo, che scorrevano su binari e potevano esse-re ricoverate ogni sera in un corridoio centrale, per preservarle dall’umidità o dalla pioggia.
Con gli anni ’60 l’attività del Sanatorio iniziò a ridursi finché fu del tutto sospesa verso la fine di quel decennio. Infatti nel 1970, l’Istituzione di Assistenza ai Tubercolotici modificò il proprio Statuto, nome e scopi, con la trasformazione dell’IPAB in “Istituto Legnanese di Assistenza per i minori subnormali gravi (ILA): “si era infatti deliberato di trasformare, con opportuni adattamenti poi realizzati, l’intero complesso per ospitare e curare minori subnormali gravi”.
La soppressione delle IPAB portò alla chiusura anche dell’ILA e il passaggio alla Regione e poi al Comune e quindi il Comodato con l’ASST Ovest Mi. Successivamente i servizi presenti nell’ex casa delle suore sono state affidate alla Fondazione Don Gnocchi che qui gestisce sedi di servizi socio-sanitari e assistenziali:
• Centro Diurno Disabili,
• Centro Diurno Continuo – vera e propria Residenza Sanitaria Disabili
• Servizio di Riabilitazione territoriale
Nel 2014 l’area complessiva è stata divisa in 2:
• quella socio-sanitaria assistenziale in cui sono presenti servizi dell’ASST e della Don Gnocchi
• il Parco pubblico, in cui sono presenti le sedi di associazioni di volontariato ANFFAS, AIAS, UILDM, Amici di Sonia, Casa Scoute e che è aperto alla cittadinanza il sabato, la domenica e i festivi.
La separazione interna al parco tra le due zone è stata prevista e richiesta per garantire la tutela della sicurezza e della privacy degli utenti di questi servizi.