L'area interessata dellex Reclusorio della Purità , è situata nel centro storico di Catania, nel cantonale di fine della Via Plebiscito e Via S. Maddalena , e fronteggia in parte la Chiesa di S. Agata la Vetere , prima Cattedrale della Diocesi.
Il complesso monumentale in origine era un Istituto di accoglienza di giovani donne indigenti ed orfane, fondato nel 1775 da Nicolò Tedeschi e costruito a partire dal 1787, a seguito del lascito di don Giovanni Francesco Lullo.
Con la progressiva acquisizione di aree pubbliche e private, il Reclusorio si è esteso fino ad occupare l'intero isolato delimitato dalle attuali via Santa Maddalena ad Est, via Plebiscito a Nord , via Bambino, sede dell'omonimo Ospedale di maternità di cui ancora si rinvengono tracce del '700 nella Chiesa annessa allOspedale, ad Ovest, via Purità e via Marziano a Sud .
L'area, divenuta nel 1872 sede del collegio di educazione femminile Pio IX , poi Regina Elena, subì radicali trasformazioni tra il 1928 ed il 1930 dopo la cessione di una parte all'Opera Nazionale del Balilla.
In quegli anni il corpo di fabbrica su via Plebiscito si estese sino alla Via Bambino ,con adattamenti e superfetazioni.
Non è ben documentato lo sviluppo originario del complesso a Sud della omonima chiesa, costruita su progetto di Antonino Battaglia a partire dal1789.
Il complesso è stato edicato in un luogo naturalmente acclive, che si presume giungesse all'antica Agorà, prospettava su via Purità con una serie di case basse che in atto sono ruderi dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale nell Aprile del 1943.
Nell'area sono recentemente è avvenuto determinato il ritrovamento di resti antichi di eccezionale interesse andando ad integrare ed in qualche caso a chiarire le sommarie notizie archeologiche,riferite all'età greca.
Il progetto urbano del Comune di Catania , Assessorato allUrbanistica - Ufficio Speciale, Piano Programma per il Quartiere Antico Corso ha proposto che il complesso monumentale venisse destinato ad un primo nucleo del Museo di Storia Urbana, restituendo alla fruizione pubblica una torre aragonese e gli altri resti delle mura di fortificazione oltre ai rinvenimenti archeologici dell'età greca.