Oggi un insieme pittoresco di architetture in rovina, in passato un grande complesso che fu monastero prima, poi fortezza e infine collegio. Parliamo del poliedrico ex Monastero di Sant’Agostino, sito in Piazza Roma, a due passi dalla campagna comacchiese dalla quale è separato quasi solo dalla presenza del canale Marozzo, che circonda il complesso su due lati. Il monastero sorse, intorno al VII secolo, vicino ad una piccola chiesa in origine dedicata a San Mauro e ceduta agli Agostiniani scalzi nel 1622 e, all’inizio del ‘700, venne trasformato in fortezza militare dagli austriaci; l’incursione di questi ultimi nel Nord Italia a causa della guerra di successione spagnola durò (in particolare a Comacchio) fino al 1725. Dopo tale data i religiosi ripristinarono la funzione originale dell’edificio, almeno finché non furono allontanati dalle truppe napoleoniche alla fine del Settecento. Da allora la chiesa ha visto varie destinazioni, fino a diventare una scuola dagli anni ’20 del Novecento fin verso la fine del secolo. Il complesso di presenta nelle sue forme neoclassiche, con il prospetto principale scandito da lesene e da un timpano; è attualmente abbandonato e sta soccombendo al tempo e all’incuria: la vegetazione si sta riappropriando degli edifici e quasi nasconde l’ampia ed elegante facciata timpanata, scandita da pilastri e lesene. La torre e gli edifici retrostanti, che danno sul canale sono evidentemente fatiscenti e in precarie condizioni strutturali. Un luogo che ha segnato così a lungo la vita della comunità locale non può essere facilmente dimenticato e infatti i comacchiesi e non, si sono impegnati a votarlo al censimento con la speranza di vederlo tornare a nuova vita.