EX MANICOMIO DI VOLTERRA PADIGLIONE CHARCOT

VOLTERRA, PISA

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EX MANICOMIO DI VOLTERRA PADIGLIONE CHARCOT
Vicino alle mura cittadine sorge l'area destinata al frenocomio di San Girolamo conosciuto come uno dei più grandi ed importanti villaggi manicomiali. Volterra fu baluardo dell'innovazione che per i suoi malati non volle le catene ma volle vederli liberi di lavorare, riguadagnando la dignità sottratta dalla società. Con i suoi numerosissimi edifici, associati alle colonie agricole dislocate in un'area dalle grandi potenzialità naturali di circa 400mila mq, divenne uno dei più grandi ed importanti manicomi villaggio di tutta italia. Ad oggi risulta in stato di completo abbandono e degrado se non per una piccola parte usata come ospedale cittadino. Caratteristica singolare è ciò che resta di un capolavoro dell'art brut, il graffito "libro di pietra" inciso sulla facciata del padiglione ferri da uno dei ricoverati, Nannetti Oreste Fernando (ad oggi ne restano solo poche tracce). Storia del padiglione Charcot Il padiglione Charcot risale al 1927, il primo ad esser costruito nella parte più alta e distaccata del villaggio manicomiale. Inizialmente il reparto fu colonia agricola femminile, circondato da orti e campi coltivati con alberi da frutta. Nel 1957 fu il primo edificio del complesso ad essere dotato di un efficiente impianto di riscaldamento. Era destinato ad accogliere fino a 500 ricoverati, suddivisi in tre categorie: autosufficienti, pericolosi e affetti da gravi patologie. Nel 1961 venne attrezzato con inferriate per il contenimento dei degenti più pericolosi. Fondamentalmente il reparto Charcot fungeva da “succursale” del principale reparto giudiziario Ferri. Fu reparto maschile fino alla fine degli anni ’70. Durante gli anni ’80 fu ristrutturato e dotato di camere con 8 posti letto ciascuna, ospitando così su “ali” diverse del padiglione sia uomini che donne. La chiusura definitiva del padiglione avvenne intorno al 1995.
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