La Fornace viene realizzata nei primi anni del Novecento ed è in funzione per la cottura delle marne e la produzione di cemento dal 1911 alla metà degli anni 30. Durante la Seconda Guerra Mondiale è utilizzata come scalo ferroviario e centro di deportazione nazista. Su progetto dell'Ing. Marchino e realizzato dalla Società Casalese Industria Calce e Cementi di Casale Monferrato, che già possiede altre fornaci nel nord della penisola, è parte di un ambizioso disegno industriale che si affianca al potenziamento delle principali reti ferroviarie Italiane. Figure autorevoli si succedono nella partecipazione societaria che, dopo diverse fusioni societarie e ricapitalizzazioni, vede nel 1931 la presenza alla guida della Società Anonima Unione Cementi Marchino e C., del Sen. Giovanni Agnelli.
La realizzazione di un impianto di tali dimensioni trasforma radicalmente, allinizio del novecento, la percezione del lavoro e dei ritmi di vita in Val Taro. Il ricordo di ciò che la fabbrica ha rappresentato nella modificazione del rapporto consolidato tra uomo e natura, e nella storia del territorio, nella trasformazione dellAppennino, è ancora viva e forte nella memoria dei vecchi, dei loro famigliari, della gente che ne tramanda racconti, di tutti coloro che hanno vissuto in prima persona o indirettamente le metamorfosi del Paesaggio, della Valle, e che ne hanno visto il mutamento degli equilibri.