Il complesso degli Agostiniani è situato in Valle Arroscia poco lontano dal centro storico di Pieve di Teco, un paese che ha da sempre rappresentato un importante crocevia commerciale tra il mare e il Piemonte. La struttura del sito è costituita dalla chiesa dedicata a S. Maria della Consolazione e a S. Agostino, dal convento e dal suo chiostro interno, considerato il più vasto e arioso della Liguria di Ponente. Questo bellissimo chiostro quadrangolare, con i suoi ventiquattro pilastri di pietra ottagonali, è delimitato da un portico con copertura a crociera e pavimento in pietra; qui i monaci agostiniani passeggiando recitavano le loro preghiere. Al centro un quadrato verde di prato e un pozzo in pietra del XV secolo. La costruzione del complesso inizia, con il convento, nel 1471, su approvazione di Papa Sisto IV e con la collaborazione dei pievesi che, con devozione, si mettono a disposizione per il recupero e il trasporto del materiale necessario; oltre all'edificio principale, nel 1478 viene realizzato il chiostro. La struttura progressivamente si ingrandisce, con l'ampia chiesa ad arco gotico e tre navate e con la cupola ottagonale sovrapposta al presbiterio. Tra la chiesa e il convento svetta un campanile cinquecentesco dalla forma piuttosto inusuale: a torre quadrata con cella a bifore sotto una cupola poligonale, con pinnacoli e lanterna. A tale aspetto, forse, si giunge ad opera dei restauri effettuati dopo l’assedio sabaudo del 1625. Infatti il Convento faceva parte della linea fortificata esterna del paese e proprio per questo fu protagonista dei più accaniti combattimenti tra i pievesi, dipendenti dalla Repubblica di Genova, e i Savoia. Il complesso successivamente è stato espropriato con l'unità d'Italia e adibito a caserma del Battaglione Alpini di Pieve di Teco; poi a istituto per ragazzi orfani "Cristo Vita" ed infine ad utilizzo degli uffici dell'adiacente insediamento industriale. I successivi cambiamenti di destinazione d'uso ed, in particolare, l'ultimo utilizzo come deposito industriale, hanno ulteriormente rovinato e deturpato soprattutto i locali della chiesa. Negli anni '90 il chiostro, per la sua particolare acustica, è stato sede principale del Festival Musicale delle Alpi Marittime che, grazie alla direzione del compianto Maestro Luchino Belmonti, ha fatto da palcoscenico ad artisti di fama internazionale. Il sito quindi rappresenta un luogo del Cuore per tutti gli abitanti della Valle Arroscia ma, in particolare, per chi ha trascorso i cinque anni delle scuole superiori in questa storica struttura a cui sono inevitabilmente legati i ricordi della propria adolescenza. Infatti fino al 2012 il chiostro è stato utilizzato come sede distaccata dell'Istituto Commerciale e per Geometri G. Ruffini di Imperia. Ora il complesso monumentale è in grave stato di manutenzione e le facciate esterne sono erose da continue infiltrazioni dal tetto, ormai vecchio, e dalle grondaie e dai canali fatiscenti. La chiesa è allo stato attuale un magazzino discarica con gravi infiltrazioni interne e esterne che ne stanno minando la struttura. La cupola della chiesa è diventata riparo per innumerevoli volatili che costruiscono al suo interno il loro nido. Nonostante ciò, sui muri ricoperti da intonaci di successive epoche e dal rifiorire di muschi e muffa, è ancora possibile ammirare alcune tracce di affreschi del 1500 attribuiti al pittore Pietro Guido da Ranzo. Siamo quindi certi del fatto che tale monumento, per troppi anni dimenticato, abbia diritto ad avere finalmente una nuova vita degna dell'importanza che ha rappresentato nel passato per tutto il Ponente ligure. Aiutaci a recuperare questo importante monumento.