Alle spalle della fonte di San Gemolo, secoli dopo, furono costruite due grandi strutture, che gli abitanti del posto chiamano ancora comunemente “Case (o cantine) dei vini e dei formaggi”: si tratta di edifici storici censiti già nel 1896 dal catasto Lombardo-Veneto, anche se nell’anno successivo i registri identificavano solo il più piccolo come abitazione, mentre l’indicazione del secondo comparve qualche anno più tardi, con la qualifica di deposito per la stagionatura dei formaggi, in particolare del gorgonzola.
Alcuni residenti della Valganna ricordano che, durante la seconda guerra mondiale, i locali vennero impiegati per l’immagazzinamento delle botti di cognac. Dopo la fine della guerra, con l’avvento delle tecniche di stagionatura industriali, le ditte locali si trasferirono o chiusero e la casa e le sue cantine vennero abbandonate, lasciandole in balia delle intemperie e dei saccheggiatori.
Nel 1975 venne presentato un piano di restauro che ne prevedeva l’utilizzo per la conservazione di vini francesi, ma il fallimento della ditta incaricata bloccò il restauro. In seguito, i vandali privarono gli edifici di serramenti, grondaie, impianto elettrico ecc. e la vegetazione fece il resto, minando considerevolmente anche la stabilità stessa dell’intera struttura.