EX ABBAZIA BENEDETTINA

VILLAR SAN COSTANZO, CUNEO

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EX ABBAZIA BENEDETTINA

L'Abazia benedettina di Villar San Costanzo (Cuneo) fu fondata nel 712 d.C. ad opera del Re Longobardo Ariperto II. Subì una prima distruzione, presumibilmente all'inizio del X secolo, durante l'invasione saracena della pianura cuneese, fu ricostruita e ritornò a fiorire ed è nominata in un diploma di Enrico III del 1046, appena nominato imperatore del Sacro Romano Impero. Nel 1294 l'abate Enrico Begiano iniziò i restauri dell'abazia e fece costruire il campanile gotico. La ricostruzione del monastero, della cripta e della chiesa e del villaggio fu opera dell'abate Dragone Costantia di Costigliole fra il 1316 e il 1341; alla morte dell'abate la vita conventuale decadde. L'abate Giorgio Costantia di Costigliole, eletto nel 1447, fece restaurare le strutture cadenti e, nel 1467-69, si fece costruire una cappella funeraria nella navata di destra e ad affrescarla chiamò il pittore Pietro Pocapaglia da Saluzzo (che operò dal 1438 al 1480), conosciuto fino al 1977, quando fu rinvenuta la firma su un affresco, come il 'Maestro del Villar'. Attualmente si possono ammirare gli affreschi e l'arca marmorea che l'abate Giorgio si era fatto scolpire dai fratelli Stefano Costanzo e Maurizio Zabreri, originari di San Damiano Macra, contemporaneamente alla costruzione della cappella. Da quest'ultima si accede alla cripta divisa in tre navate, con file di sette colonne isolate sormontate da capitelli che sorreggono gli archivolti a tutto sesto poggianti su altre dieci colonne addossate al muro perimetrale. Al di sopra della cripta si trovano le tre absidi delle tre navate originarie. Gli ultimi monaci di cui si ha memoria, verso la fine del 1500, sono Antonino Acchiardo di Dronero e Antonio Calandra di San Damiano Macra. Nel 1611 la vita monacale viene definitivamente soppressa sotto l'abate commendatario Card. Ottavio Bandini Nel 1722 l'architetto Francesco Gallo di Mondovì fu incaricato del rifacimento della chiesa e ciò comportò l'inserimento della nuova chiesa parrocchiale barocca nella navata centrale. Il Gallo però, con il suo intervento innovatore, aveva risparmiato le absidi che furono oggetto di restauro solo nel 1859 quando venne edificata la Confraternita con due muri semicircolari simmetrici, opposti alle absidi delle navate sinistra e centrale, di cui resta oggi quasi intatta la struttura esterna (portale neoclassico) ed interna. Durante i restauri della cappella Costanzia realizzati dal 1976 al 1979, furono riportati alla luce gli affreschi della storia di San Giorgio.

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