L’Eremo dello Spirito Santo è un sito di grande rilevanza sia storica che paesaggistica, che si staglia in una posizione strategica e privilegiata. Si può, infatti, scorgere l’ampio arco che va dalla Valle dell’Irno a quella del Sele, dal golfo di Salerno fino alla Costiera Amalfitana. Le mura, ricostruite su ciò che rimaneva del Monastero Agostiniano, sono un invito a percorrere le sale, i corridoi, le celle, le antiche cisterne e gli ampi terrazzi panoramici. La presenza di numerosi eventi culturali ha reso l’Eremo dello Spirito Santo un complesso museale di grande fama, che va ben oltre i confini locali. La Storia di questo luogo risale all’epoca romana, quando era una struttura fortificata, parte di un sistema di controllo delle vie di comunicazione della Valle dell’Irno. Nel XVI secolo i Monaci Eremitani di Colloreto, appartenenti alla Congregazione calabrese di S.Maria di Colloreto, trasformano l’antica fortificazione in Monastero. Nel 1604 i Monaci Eremitani vengono assimilati all’Ordine Agostiniano e dedicano la chiesa allo Spirito Santo. Nel 1653, su disposizione di Papa Innocenzo X, il Monastero viene chiuso e soppresso. Nei secoli successivi, il Monastero si converte in Eremo e vengono fatte numerose donazioni da parte di famiglie benestanti. Dopo l’Unità d’Italia, le leggi napoleoniche fanno sì che il complesso entri a far parte degli Istituti di Beneficenza, gestiti dallo Stato.
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