L'Eremo di Sant’Anna, situato nel territorio delle Aci, ebbe origine da una piccola chiesa menzionata in un atto del notaio Francesco Rossi di Aci Sant’Antonio e Aci San Filippo. Secondo un manoscritto scritto da fra Andrea Musumeci, l’eremo nacque nel 1740 quando fra Rosario Campione e padre Mariano Patanè raggiunsero una chiesetta povera e in rovina, abitata da due eremiti, fra Mario Finocchiaro e fra Giuseppe Piscitelli. Grazie alla donazione di un terreno da parte del canonico Mario Finocchiaro nel 1744, si iniziarono a costruire celle intorno alla chiesa. Anche i principi di Campofiorito contribuirono alla costruzione, che fu completata nel 1756 sotto la guida di due artigiani locali, Alfio Grasso e suo figlio Concetto, il quale successivamente divenne fra Arcangelo.
L'eremo, situato in posizione elevata e circondato da querce, offre un panorama straordinario che si estende fino al mare. La sua posizione isolata e suggestiva lo rende un luogo unico, come descritto dal can. Giuseppe Recupero nella sua opera del 1815 e da Giovanni Paternò Castello nel 1904. Dalla terrazza si ammirano Aci San Filippo, Aci Catena, Acireale e Capo Mulini, con lo sfondo dell’Etna e del Mar Ionio, che esalta la bellezza spirituale del luogo. L’eremo divenne così una meta ideale per chi cercava raccoglimento e contemplazione, incastonato in un paesaggio di rara suggestione.