Antico luogo di culto, nacque nel medioevo come monastero di monaci provenienti probabilmente dalla Provenza. Abbandonato per diverso tempo, venne restaurato nella seconda metà del XIX secolo dal conte Toffetti che lo scelse come dimora per il suo esilio-romitaggio forzato, causato dall'aver partecipato ai moti rivoluzionari indipendentisti. Alla morte del conte passò ad una parrocchia della città e da allora è aperto solo poche volte all'anno, per ricorrenze religiose o matrimoni, mentre meriterebbe di essere molto più valorizzato