In un tempo in cui il campanilismo a Brendola era molto aspro, i quattro parroci di Brendola costituirono nel 1926 un comitato per costruire una nuova chiesa atta ad unire tutti i brendolani sotto un unico campanile centrale (anche geograficamente). Il 14 ottobre 1928 il vescovoFerdinando Rodolfi giunse al Cerro, l'area acquistata per la costruzione, dando il suo benestare per l'avvio dei lavori. Sotto il progetto dell'architetto Fausto Franco si posò la prima pietra il 3 ottobre 1931 e da subito il progetto si servì dell'unione delle forze di molti brendolani di ogni frazione, rigorosamente volontari, usando le pietre del Monte Comunale e la sabbia del Guà, procedendo con una tale fretta da chiedere al vescovo il permesso di poter lavorare di domenica. Nell'estate del 1933 erano già visibili le colonne erette; quando l'arciprete si ammalò due anni dopo, i lavori non cessarono e i capi di famiglia continuarono a portare materiale e a costruire. Sulla cima della facciata viene posta un'imponente statua di San Michele Arcangelo alta 4 m, scolpita da Giuseppe Zanetti.In piena Seconda Guerra Mondiale però, il cantiere si bloccò senza più ripartire, per cause ancora non completamente chiare. L'edificio, alto 28,5 m e ampio 1124 m², resta incompiuto a un passo dal completamento, ben visibile sul colle del Cerro, lasciato al degrado per più di 60 anni, durante i quali sono stati proposti vari progetti senza mai alcuna conclusione.