La chiesa, la cui prima edificazione risale agli inizi del 1200, fu arricchita nel ‘500 dalle pitture del de Sacchis: una Madonna con Bambino, affresco dipinto da un Pordenone non ancora ventenne, la Pala della Misericordia (1516), capolavoro della sua prima maturità, già rubata, poi restituita e sottoposta a recente restauro e sul pilastro destro l’affresco di un Sant’Erasmo in cui già si scorgono i modi propri della sua maturità artistica. Sul medesimo pilastro si trova l’affresco di San Rocco, considerato l’autoritratto del Maestro e un suo capolavoro, collocabile dopo il suo probabile viaggio a Roma compiuto tra il 1516 e il 1518. Dopo l’impegno di Cremona e Piacenza, il de’ Sacchis rientra a Pordenone dove realizza ancora (1534) le portelle del fonte battesimale raffiguranti episodi della vita del Battista e la Pala di San Marco(1533/1535), l'ultima opera da lui eseguita in città prima del suo definitivo trasferimento a Venezia.