DOMUS MANDRA ANTINE

THIESI, SASSARI

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DOMUS MANDRA ANTINE
La Domus de Janas dipinta di Mandra Antine, scoperta nel 1961, è stata fino ad anni recenti l’unica domus dipinta conosciuta della Sardegna ed ancor oggi, dopo la scoperta delle domus di Bonorva, sarebbe la più bella per la raffinatezza e per la policromia dei motivi simbolici e architettonici che decorano soffitto e pareti. La domus III di Mandra Antine, la tomba dipinta, sul lato di fondo dell’ambiente maggiore, sul quale si intravvedono tracce di color giallo ocra, presenta al centro una finta porta inquadrata da colore rosso cinabro sovrastata ed affiancata da bande orizzontali. La banda superiore a contatto col soffitto è dipinta color antracite, la seconda è di color rosso cinabro; al di sotto, sopra e ai lati della falsa porta, tre bande con vertici ricurvi verso l’alto dipinte in rosso. Dalla banda mediana pendono sei dischi nerastri (tre per parte) mentre a fianco altri due dischi (uno per parte) pendono da due riquadri lateralmente ai vertici ricurvi delle suddette bande. La parte superiore della falsa porta è ornata da un motivo a sei triangoli accostati e contrapposti per il vertice, dipinti in nero; una striscia rossa corre alla base della parete. Una composizione analoga era probabilmente sulla parete opposta, ma le tracce conservate sono poco leggibili. Singolare la decorazione del soffitto che mostra due spioventi appena accennati, separati da un trave di colmo a rilievo negativo, e travetti trasversali, 10 per parte, del doppio spiovente del tetto. I riquadri risultanti, sono bordati in rosso; all’interno dei riquadri sono raffigurati in color avorio su fondo scuro spirali, semicerchi e bande. Questa tomba offre una delle testimonianze più importanti e interessanti del Neolitico sardo. La sua distruzione è una perdita irreparabile per l’arte e la cultura italiana. Le Domus de Janas - case delle fate - sono delle strutture sepolcrali preistoriche costituite da tombe scavate nella roccia tipiche della Sardegna prenuragica, a partire dal Neolitico recente fino all'Età del Bronzo antico. Si trovano sia isolate che in grandi concentrazioni costituite anche da più di 40 tombe. Ne sono state scoperte più di 2.400. Sono sovente collegate tra loro a formare delle vere e proprie necropoli sotterranee, spesso sul fianco di una valle in modo da affacciarsi ed essere viste da lontano. Spesso all’interno ripropongono le strutture delle case dei vivi, con decorazioni che ricordano le corna bovine e la dea madre simboli di energia e vita. Purtroppo tutti questi anni di deplorevole e irresponsabile incuria, unita ad inappropriati interventi, hanno ridotto La Domus Mandra Antine, gioiello dell' arte preistorica sarda, in uno stato di degrado tale da non riconoscere nemmeno più l’antica bellezza. Perderla sarebbe un danno irreparabile.
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