CRIPTA DI S. APOLLONIA

GAGLIANO DEL CAPO, LECCE

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CRIPTA DI S. APOLLONIA
La piccola cripta di Sant’Apollonia, nel paesino di San Dana (Gagliano del Capo), è una testimonianza importantissima della devozione cristiana dei primi secoli dopo Cristo nel Capo di Leuca. La cripta è grande 11 metri per 7 e alta intorno ai 2 metri. Secondo gli studiosi che hanno esaminato gli affreschi, il piccolo tempio potrebbe essere stato costruito tra il III e il IV secolo dopo Cristo. Si ritiene che la cripta sia stata dimora di un eremita: ciò è testimoniato dal ritrovamento di un sedile in pietra, che potrebbe essere stato lo scomodo giaciglio di un monaco. Opinioni di altri studiosi, invece, fanno risalire la cripta al VI secolo e la sua fondazione ad opera dei monaci basiliani. A supporto di questa teoria c’è la sovrapposizione degli affreschi presenti sulle pareti laterali e sulla volta. Le rappresentazioni più antiche risalgono all’XI secolo, mentre quelle più recenti sono datate 1758. Gli affreschi, molti dei quali sono stati danneggiati nel corso dei decenni da vandali senza scrupoli, rappresentano Sant’Apollonia, la Vergine con il Bambino, l’Arcangelo Michele, un’Ostensorio, la Trinità con Cristo Crocefisso. Si ritiene che la cripta sia stata abbandonata a se stessa a partire dal 1480, anno in cui i turchi, invadendo il Salento, fecero terra bruciata attorno a loro, distruggendo tantissime testimonianze storiche, tra cui il Monastero di Casole di Otranto. Ad oggi di Sant’Apollonia rimane il pilastro centrale che sorregge la volta e una scala, forse usata come accesso principale.
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