La costa della falesia anconetana rappresenta un patrimonio ecologico e culturale da custodire, in virtù del suo valore paesaggistico, ecologico e culturale. Questa ricchezza è dovuta alle bellissime scogliere naturali e ai colorati manufatti tradizionali conosciuti come grotte, scavate nella falesia di calcare bianco e utilizzate dai pescatori come ricovero per le barche. Le grotte rappresentano un patrimonio storico e naturalistico inestimabile per questa città, unico in Italia e nel mondo. Sono state scavate nella roccia, metro dopo metro, fin dalla fine dell'Ottocento, per ricoverarvi le proprie barche, da anconetani che praticavano l'agricoltura, a monte, e la pesca nel mare sottostante, con grande sacrificio e intraprendenza. Ancora oggi i “grottaroli” e ciò che hanno realizzato sono uno degli elementi più caratteristici di Ancona e costituiscono parte integrante della sua identità, città di terra e di mare, arrampicata su un promontorio proteso sull'Adriatico e al centro del nostro Paese.
Il contesto naturalistico è reso ancora più suggestivo dai prolungamenti delle pareti rocciose fino alle pendici del monte Conero e da scogli dalla forma bizzarra, come quello chiamato la Seggiola del Papa. Trovandosi nelle immediate vicinanze del centro urbano, la spiaggia, l’unica di Ancona, è molto frequentata dai cittadini come luogo di svago balneare e sportivo, diventando così anche un importantissimo punto di riferimento per la vita sociale e ricreativa della città. In virtù dell'attaccamento che i cittadini provano per questo luogo, nel 2014 sono stati raccolti in suo favore numerosi voti che hanno garantito quindi un intervento da parte del FAI.
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