IL CARCERE BORBONICO E IL REAL COLLEGIO

AVELLINO

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IL CARCERE BORBONICO E IL REAL COLLEGIO
Nella seconda metà del ‘500, con la ristrutturazione della “Via Regia”, la via di comunicazione tra la Capitale del Regno e la Puglia e la Basilicata, fu tracciato il Viale del Miglio, (attuale Corso Vittorio Emanuele/Viale dei Platani) per il collegamento tra la Città e la Via Regia. A partire da Porta Napoli e lungo tutto il “Viale del Miglio”, venne piantato un doppio filare di pioppi, con il nuovo toponimo di Viale dei Pioppi. Nel 1831 il Real Collegio (attuale Convitto Nazionale) ospitava i primi alunni. Di fronte l’Orto Botanico (attuale Villa Comunale) con una varietà di piante rare e ricercate. Nel 1888 Avellino, fra le prime città d’Italia, fu provvista di impianto di elettrificazione: ai vecchi lampioncini ad acetilene si sostituirono quelli alimentati dalla corrente elettrica, sostituiti nel 1930 dalle pastorali in ghisa. Gli originari pioppi, per motivi di sicurezza e limitatamente al tratto di strada dal Liceo Colletta al Rione Speranza, nel 1868 furono sostituiti con “platani”: il vecchio viale aveva mutato il suo originario ruolo di via di comunicazione per assumere la forma e la funzione di zona residenziale. Il Complesso Monumentale Carcere Borbonico è un luogo suggestivo che da solo merita una visita. La cinta muraria nasconde uno dei primi esempi di struttura carceraria di ispirazione illuminista. La costruzione iniziò nel 1827, nel 1837 fu ultimato l'edificio centrale, nel 1839 venne montato il ponte levatoio che permetteva l'attraversamento del fossato, negli anni '40, infine, fu iniziata la costruzione dei restanti padiglioni posteriori, connessi a formare il caratteristico emiciclo. Il complesso, su pianta esagonale, è costituito da cinque bracci distribuiti a raggiera, destinati alla detenzione carceraria; dalla palazzina principale, sede degli uffici del direttore; dalla tholos, corpo centrale di forma circolare utilizzata come cappella e come punto di collegamento tra tutti i padiglioni; dal cortile. La struttura rimase funzionante fino al 1987, malgrado i danni strutturali causati dal sisma; scampata al pericolo dell'abbattimento è stata oggetto di un recupero globale, nel pieno rispetto dei criteri sanciti dalle carte del restauro. Dal punto di vista patrimoniale, l'Amministrazione Provinciale di Avellino è proprietaria dei tre padiglioni a nord (ex bracci per la detenzione maschile) e degli spazi annessi; mentre gli altri due padiglioni, l'ex palazzina di comando, la tholos e il giardino sono di proprietà del Demanio dello Stato che li ha assegnati al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Attualmente il padiglione, utilizzato nel passato come infermeria, è sede delle Soprintendenze BAP e BSAE di Salerno e Avellino; l'ex palazzina di comando è sede della Soprintendenza Archeologica di Sa-Av-Bn-Ce e il padiglione destinato alla detenzione femminile è sede degli uffici dell'Archivio di Stato di Avellino. La Soprintendenza Bap di Sa e Av ha in gestione la tholos, le sale espositive e le aree giardinate e in attuazione della legge Ronchey ne cura la concessione; in base all'art. 102 del Titolo II che si occupa della fruizione dei luoghi della cultura, consapevole delle potenzialità del monumento, ne ha aperto le porte alla città in occasione di importanti eventi promossi da Enti pubblici, e da privati.
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