Al centro del Golfo di Squillace, nei pressi di una piccola località balneare denominata Copanello, è possibile imboccare una piccola strada che scende ripida fino alla scogliera dove è segnalata la presenza di scavi archeologici tra cui la tomba di Cassiodoro. Su un tornante, all'ombra di alberi sempre verdi, si trova un cartello che indica i ruderi dell'antica Chiesa di S. Martino. Della tomba di Cassiodoro nessuna traccia e l'incuria e l'abbandono delle amministrazioni locali regnano sovrani in questo luogo, uno dei più belli di tutta la costa ionica e legato al nome di Cassiodoro per numerosi altri motivi, oggetto di studi e ricerche. Flavio Magno Aurelio Cassiodoro nacque proprio lì, a Squillace, alla fine del V secolo d.C. e rivestì le più alte cariche del governo dei Goti, complici della caduta dell'Impero Romano. Alla fine della carriera politica, Cassiodoro tornò dove era nato con l'ambizioso progetto di realizzare un centro di studi teologico-filosofici. A Squillace, Cassiodoro si fece monaco, e fondò un monastero dove con alcuni confratelli, si dedicò allo studio e alla trascrizione della tradizione culturale pervenuta fino a quei tempi. Il monastero divenne presto una importante biblioteca. Per via poi, della generosità di quella terra e del mare pescoso, sembra che i monaci si dedicassero anche all'agricoltura e all'allevamento del pesce in vasche artificiali scavate nella roccia (da Incontro Calabria)