CONVITTO NAZIONALE STATALE FRANCESCO CICOGNINI

PRATO

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CONVITTO NAZIONALE STATALE FRANCESCO CICOGNINI
Il Cicognini si erge dove, nel Trecento, era l'abazia di Grignano. A sinistra la chiesa dello Spirito Santo del 1335, ricca di opere d'arte. Inglobato l'oratorio del Pellegrino del 1570 da pellegrini pratesi reduci da Loreto, con decorazioni ottocentesche e l'affresco staccato con "Cristo e simboli della passione" realizzato nel 1350 da Bonaccorso di Cino per l'abazia di Santa Maria a Grignano. Lungo via del pellegrino, è la chiesetta neoclassica di San Pier Forelli Francesco Fazzi, Lorenzo Niccolai, Francesco Cicognini destinarono le loro eredità alla realizzazione di una scuola retta dai gesuiti per giovani di qualsiasi estrazione sociale.Fondata nel 1692, inaugurata nel 1715. Il granduca di Pietro Leopoldo la dota di un teatro e una biblioteca con testi francesi.Nell'Ottocento, la scuola, retta da Giuseppe Silvestri ebbe un rinnovamento, vi insegnò il patriota Atto Vannucci.Da l'unità d'Italia il "Real Collegio-Convitto Cicognini" è una scuola laica e tra il 1874 e l'1881 ospita il giovane D'Annunzio e ai primi del Novecento Curzio Malaparte. Altri illustri convittori : Bettino Ricasoli, Cesare Guasti, Tommaso Landolfi, Mario Monicelli. Il progetto dell'edificio è dell'architetto milanese Giovan Battista Origani autore di molti collegi gesuitici. La facciata con torretta e orologio è del 1737 su disegno dell'architetto Pier Giovanni Fabbroni Dal 1713 Giovan Battista Foggini, è chiamato come consulente per la progettazione del collegio. Realizzata nel 1737, la facciata fogginiana, con le cornici modanate e le decorazioni a punta di diamante presenta la sobria ed elegante fantasia dello stile tardo barocco toscano diverso è il portale progettato dall'architetto pratese Giuseppe Valentini in chiare forme neoclassiche.All'interno del Convitto sono: il teatro con gli affreschi neoclassici di Stefano e Luigi Catani e quelli novecenteschi di Guido Dolci, la cappella dei collegiali con stucchi di Anton Francesco Arrighi e la pala d'altare del bolognese Ercole Graziani (1757), il refettorio con le scene dell'antico e nuovo testamento e la gloria di Sant'Ignazio del pratese Giacinto Fabbroni. Al primo piano la sala visite con la sua ricca quadreria e lungo i corridoi gli elenchi degli antichi convittori. Il primo piano conserva anche la biblioteca donata da Atto Vannucci alla scuola in memoria dei suoi anni giovanili.
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