Per capire la storia del convento di S. Maria Degli Angeli bisogna partire da quella di S. Maria Di Vitalba che sorgeva sul colle di Vitalba. "La chiesa appresso l' Atella mezzo miglio" costituì per i francesi opera avanzata e baluardo a guardia del fiume Trepi (la fiumana di Atella) durante l' assedio del 1496. Nel convento morì e nella chiesa fu sepolto l'abate Antornio da Bitonto, noto polemista di dogmatica e teologia. Nella Chiesa Madre di Atella si conserva ancora un crocifisso con cui secondo la tradizione "Antonio Bituntino habuisse colloquio". Fu intornio al 1500 che il convento di S. Maria Di Vitalba venne trasferito dai frati osservanti fuori le mura antiche "ad alteam partem civitatis". I frati zoccolanti si spostarono così a S. Maria Di Vitalba, i cui ruderi crollarono presumibilmente con il terremoto del 1732, a S. Maria degli Angeli, costruendo un monastero verso una piana più ventilata, a causa della malaria e all' insorgere di focolai di peste. Per circa due secoli, prima nel convento di S. Maria di Vitalba, poi in quello di S. Maria degli Angeli, i curati godettero del costante favore della comunità, poiché ne condividevano terremoti, lutti, assedi, peste e miseria. Per quanto riguarda l'aspetto architettonico sul lato nord del monastero S.Maria degli Angeli, come è consuetudine negli insediamenti francescani, si trova la Chiesa preceduta da un locale adibito a sacrestia e da una cappella dedicata al S.S. Rosario. Un' iscrizione in marmo recita: "Ave Gratia Plena Dominus Tecum Benedicta".