La Chiesa di S. Maria delle Grazie, annessa ad un convento francescano non più esistente, fu fondata nel XVI secolo dai frati Minori Conventuali.
La tipologia della Chiesa è ad unica navata a pianta rettangolare, con
abside quadrangolare, uno schema architettonico diffuso
nell’architettura degli ordini mendicanti, specie per le chiese di
dimensioni contenute. Sui due lati della navata si aprivano le cappelle
laterali ed un grande arco trionfale, sopra il quale si trova incisa la data
MDCXV (1615) collega la navata all’abside.
Nella fascia sovrastante il portale d’ingresso in pietra è
scolpita l’iscrizione CHARITAS SANTA MARIA DE GRATIA CHI{E}SA
S. TO FRANCESCO ANDRIA TVSCANO A. MDLIX ed è proprio da
questa iscrizione che ricaviamo quella che dovrebbe essere la data di
costruzione, ovvero il 1559.
Il portale presenta un arco a tutto sesto incorniciato, a grandi conci lapidei,
seguendo uno schema architettonico tipicamente catalano; il portale
con arco a tutto sesto è una tipologia architettonica molto usata nel
‘500, secolo in cui si assiste alla progressiva rinuncia ai sistemi
medievali e alla ripresa del repertorio decorativo classico. Tra il XV e il
XVI secolo infatti le esperienze artistiche del territorio calabrese sono
caratterizzate da linguaggi architettonici segnati dalla contemporanea
presenza della cultura orientale e occidentale, ed evolvono dalle forme
tardo-gotiche alle forme classiche, passando attraverso l’esperienza
catalana.
L’unico altare rimasto in piedi presenta lesene scanalate e trabeate con
capitelli compositi, presentano infatti foglie di acanto tipiche dello stile
corinzio e lobi arrotondati tipici dello stile ionico, su base attica. Il
fregio è liscio, non vi è alcuna decorazione. Quasi integri i pilastri su
cui si addossano le lesene, anch’essi lavorati.
Sui piedistalli troviamo raffigurati due vasi con rose stilizzate,
ma diversi fra loro: uno con anse, l’altro senza; un tema figurativo a
quanto pare prediletto dai Francescani, poiché ricorre in altre chiese
dell’Ordine ed anche nell’immagine di copertina della Calabria
Illustrata di Padre Giovanni Fiore, che raffigura appunto il titolo
dell’opera riquadrato su un altare, sui cui piedistalli sono presenti le
statue di San Francesco e Sant’Antonio da Padova, i due santi
protettori dell’Ordine dei Minimi.
La zona absidale, pressoché intatta, permette di mettere in relazione
quest’opera architettonica con altre opere locali dello stesso periodo.
L’abside è a pianta quadrata 5m x 5m, collegato alla cupola emisferica,
realizzata in pietra e pezzi di tegole e segnata da una cornice,
attraverso 4 pennacchi sferici, uno schema costruttivo tipico delle
chiese bizantine.
Allo stato attuale la chiesa si presenta allo stato di rudere ed invasa dalla vegetazione, occorrerebbero perciò concrete azioni di salvaguardia, restauro conservativo e valorizzazione del bene.
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