Con il Regio Decreto n.3036 del 7 luglio 1866 a firma di Vittorio Emanuele II viene sancita la soppressione di tutte le corporazioni religiose esistenti sul territorio nazionale, con il conseguente obbligo di incameramento del loro patrimonio mobiliare e immobiliare al fine di colmare, come ammise qualche ben informato dell'epoca, le casse vuote del nuovo stato Italiano.
Gli immobili espropriati subirono devastanti interventi al fine di trasformarli in ospedali, scuole, caserme e magazzini.
Miracolosamente molti prospetti degli edifici e delle chiese non subirono importanti manomissioni e come nel nostro caso la facciata barocca della Chiesa di San Domenico rimase del tutto integra. Gli interni invece furono pesantemente rimaneggiati facendo si che si cancellasse ogni traccia del passato con la conseguente dispersione di tutto ciò che vi era contenuto. Con il FAI andremo alla ricerca delle labili tracce rimaste e rivivremo anche se solo virtualmente, la magnificenza perduta.