Il complesso monastico carmelitano dei Santi Giuseppe e Teresa, questa l’antica denominazione del palazzo Verna, occupa un’insula del centro storico di Marigliano già dal 1300. Fu notevolmente ampliato nel Cinquecento e nel Seicento fino a diventare cittadella monastica.
Divenne casa gesuitica nel XVIII secolo e poi sede della scuola “Antonia Maria Verna” fino al sisma del 1980 che danneggiò gravemente la monumentale struttura, oggi proprietà del comune di Marigliano, determinandone la chiusura e l’abbandono.
Le suore, ospitate per breve tempo nella casa canonica abbandonarono poi definitivamente la città, lasciando all’interno della meravigliosa fabbrica tutte le opere d’arte che il sisma aveva risparmiato. Molte di queste opere d’arte sono state progressivamente rubate: tra esse c’era una tela di tale preziosa fattura che in un documento degli inizi del `900 veniva attribuita al Tiziano. Una delle tele che adornavano gli altari laterali della chiesa del Verna fu ritrovata in una casa privata in occasione di un blitz antimafia a Palermo, sequestrata dalla magistratura e restituita al comune di Marigliano.
Il ciborio dell’altare maggiore è stato rinvenuto invece a Piacenza ed è ora conservato nell’ufficio del Sindaco, una collocazione necessaria per preservare il manufatto artistico da un nuovo furto, in assenza di una qualsiasi struttura di tipo museale nella nostra città. Sparse per la casa comunale ci sono altre opere d’arte d’inestimabile valore. Qualche anno dopo il sisma del 1980, a fronte dei numerosissimi furti, l’amministrazione diede mandato di trasferire in altre chiese le opere più pregiate. I mobili antichi furono invece affidati ad alcune associazioni di volontariato, di cui, in seguito, si sono perse le tracce. Parte del palazzo è stata recentemente oggetto di un restauro che ne ha garantito la fruizione da parte del pubblico.