Al complesso monastico dei frati minori conventuali si entra da una elegante scalinata con bel portale classico che dà accesso allo chiostro, forse il più bello tra quanti esistono in città, di pianta quadrata, con ventiquattro colonne monolitiche che sostengono un primo piano con, simmetricamente disposte, quattro balconi e sedici finestre, tutti con ricche membrature architettoniche. Quasi completamente ricostruito dopo il rovinoso terremoto del 1693 e duramente colpito dai bombardamenti del 1943, conserva ancora tracce del suo antico passato nei muri perimetrali, come attesta la data 1634 scolpita in una finestrella sotto il portico, mentre altre due date: 1716 e 1717, scolpite sotto i balconi, indicano la fase della ricostruzione. Sul chiostro si aprono due portali: uno antico, sormontato dallo stemma francescano, l’altro del XX secolo, in stile floreale, opera dell’architetto Saverio Fragapane recante lo stemma del committente, vescovo De Bono.