Al termine del Corso Umberto I ha inizio una lunga scalinata, interrotta, al centro, da un antico abbeveratoio. Sul primo gradino, la data di costruzione, 1893, scolpita nella viva pietra. Alla fine della scalinata, immerso in un religioso silenzio, nello stesso luogo in cui si trovava nella vecchia Sortino, si staglia l'antico Convento dei Padri Cappuccini, risalente al 1556. Parte del convento, infatti, esisteva già nel vecchio abitato (a settentrione) e dopo il terremoto del 1693, fu ricostruito e ampliato nello stesso sito. L'interno è molto semplice, secondo i canoni della regola francescana, improntata alla povertà. Entrando vi è un ampio atrio, fatto di grandi arcate. Sull'atrio si affacciano minuscole finestre delle 36 celle dei frati. Un piccola nicchia conserva un'antichissima statua marmorea di S. Antonio da Padova, alla cui base è scolpito l'anno, 1527, il nome del santo e lo stemma della famiglia Gaetani. Nel piano superiore la ricca biblioteca, con oltre tredicimila libri, custodisce preziosi volumi antichi, anche del '500. Alte mura, corrose dal tempo, proteggono la pace francescana e l'oasi di verde con cipressi pini ed eucalipto.