L’antico complesso è situato sul Colle della Civita, luogo del primo insediamento di Bellante. Esso domina il costone a picco sulle Valli del Salinello e della Vibrata ed è composto dai resti della Chiesa di Santa Maria della Lacrima (XIII secolo) e dall'an-nesso campanile e del Convento dei Carmelitani, realizzato dopo il 1562. La struttura è frutto di costruzioni di epoche diverse, ma sono ben evidenti i caratteri altomedioevali del nucleo originario e i successivi interventi tardo quattrocenteschi, quando il locale marchese, chiamò i monaci Carmelitani di Lucca ad occupare il convento. Al suo interno, si possono osservare colonne e capitelli alto medioevali, resti di affreschi rinascimentali e una lapide funeraria ottocentesca che narra della struggente storia della decenne Lisetta Natalini. L’intero complesso carmelitano, in stato di avanzato degrado, a causa della secolare incuria e dei recenti eventi sismici, rischia di essere irrimediabilmente perduto. Quando, per l'abbandono e per il mancato intervento, le perdite materiali sono estese, e ripetuti crolli interessano la consistenza strutturale, si può parlare di un processo di "ruderizzazione" dell'opera; questa, per la graduale perdita della forma architettonica, col tempo cessa di esprimere valori artistici, ma non viene meno il valore storico-testimoniale che gli riserva il diritto alla conservazione, e può acquisire nel tempo la funzione di segnalare un luogo isolato, denotare un ambiente urbano, inquadrare un paesaggio, acquisendo un rinnovato e rilevante valore. Inoltre, nella teoria del restauro, il Convento dei Carmelitani, assume una fonda-mentale importanza, non tanto per la sua consistenza attuale, ma per il suo passato, perché è testimonianza “dell'opera umana nella storia” e necessita di una sua conservazione per il futuro.
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