COMPLESSO VILLA UBOLDI C/O ISTITUTO BUON PASTORE

MONZA, MONZA E DELLA BRIANZA

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COMPLESSO VILLA UBOLDI C/O ISTITUTO BUON PASTORE
La villa ha una pianta articolata costituita da corpi di fabbrica che si affacciano su via Cavallotti e su via Pellettier. In stato di grave abbandono, l'edificio è inagibile. Le coperture, in stato di degrado, sono a coppo in laterizio. Epoca di costruzione: ca. metà sec. XVII - metà sec. XIX Comprende Chiesa dell'Istituto del Buon Pastore, Monza (MB) Istituto del Buon Pastore, Monza (MB) Descrizione Villa Uboldi, soprannominata anche Villa Angela, è localizzata all'interno di un'area non lontana dal centro storico di Monza. Date le condizioni di grave abbandono a cui la villa è andata incontro a partire dalla fine del XIX secolo e data la sua localizzazione all'interno del complesso religioso dell'Istituto del Buon Pastore, che l'ha inglobata tra edifici più recenti che quasi per intero la coprono alla vista esterna, risulta estremamente difficile produrre una descrizione dello stabile. Da fonte bibliografica si è a conoscenza che alla fine degli anni '70 del XX secolo la villa era composta da un corpo principale a pianta rettangolare perpendicolare alla direttrice del viale d'accesso. L'edificio, nascosto alla vista da una costruzione novecentesca, aveva subito profonde modifiche rispetto alla sua struttura originaria (demolizione di una corte rustica, cambio dell'assetto planimetrico originale un tempo con schema ad H). Il piano terra del corpo nobile era occupato da tre saloni principali decorati da pavimenti in battuto veneziano, camini in marmo bianco e riquadri alle pareti con motivo a festone nella parte superiore. Notizie storiche Villa Uboldi, soprannominata anche Villa Angela, deve la sua seconda denominazione ad Angela Sala Uboldi, signora milanese che vi trascorreva le vacanze all'inizio del XIX secolo. L'antico nome che la contraddistingueva era, tuttavia, la Porcellina, derivato da una cascina situata nei pressi della villa. Il complesso si caratterizzava, oltre che per la villa, anche per la presenza di una corte rustica ad essa annessa, a cui si accedeva da ingresso differente, realizzata prevalentemente in cotto, che ospitava le abitazioni della servitù ed i luoghi di servizio come la cucina, il pozzo, la rimessa per le carrozze, la scuderia, la ghiacciaia e la legnaia. La dimora fu fatta costruire intorno alla metà del XVII secolo dalla famiglia nobile dei Pollastri e presentava originariamente uno schema planimetrico ad H. Si distingueva dalle altre ville del territorio milanese per il complesso impianto dei viali assiali e di corpi rustici laterali. Gli ambienti principali del corpo nobile erano caratterizzati dalla presenza di affreschi sul soffitto. Le coperture erano in parte in legno, in parte in volto di cotto ed era attestata la presenza di una baltresca di dimensioni considerevoli che coronava l'edificio con tre archi e con un belvedere aperto. Nel 1750 il marchese Pio Pallavicino acquistò il complesso dalla famiglia Pollastri. Uno dei primi interventi che a lui si devono fu la costruzione dell'oratorio dedicato alla Madonna di Caravaggio, a cui si poteva accedere anche dalla villa mediante una scala che alla fine degli anni Settanta del secolo scorso era ancora esistente. Cinquant'anni più tardi, nel 1802, il complesso fu acquistato dal milanese Giovanni Uboldi figlio della signora Angela Sala Uboldi. Il possesso da parte della famiglia milanese, tuttavia, ebbe breve durata. Nel 1860, infatti, forse a causa di un fallimento, gli Uboldi vendettero all'Istituto del Buon Pastore l'edificio ed il terreno annesso. Da questo momento in poi cominciò un lungo processo di trasformazione che sfortunatamente ha portato ad un deterioramento dell'edificio.
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