Dietro una modesta facciata che rispecchia il semplice stile architettonico carmelitano si cela un gioiello di chiesa che conservando testimonianze dal Medioevo all ‘800 ben rappresenta la grandezza di Bologna. Della chiesa originaria, denominata San Martino dell’Aposa si hanno notizie a partire dal 1121: collocata sulla riva destra del torrente Aposa, che ancora oggi attraversa il centro di Bologna, e al di fuori della prima cerchia di mura, la chiesa occupa un punto cruciale sulle vie di comunicazione. Riedificata nel 1217, nel 1293 viene concessa dal Vescovo di Bologna ai Padri Carmelitani i quali raccogliendo donazioni ed elemosine ne progettano l’ampliamento con la costruzione di un convento. Ma è alla fine del ‘400 per opera dell’architetto Giovanni di Pietro da Brensa che San Martino assume la forma attuale con l’aggiunta della prima campata e di due cappelle laterali sopra la copertura dell’Aposa e il chiostro dei Morti. Nel Seicento vengono aggiunti la Sagrestia e l’Oratorio.