Marconia, nata come colonia confinaria nel 1938, ha ospitato dissidenti politici costretti al confino e impiegati nella bonifica della paludosa piana di Metaponto. Nel 1940 vengono realizzati Piazza Elettra e alcuni edifici lungo l’attuale via San Giovanni Bosco. Piazza Elettra, esempio di “piazza rurale” del periodo fascista e, pertanto, rispettosa dei canoni indicati dal regime, presentava uno spazio porticato ( che ancora conserva), la torre littoria, la casa comunale, l’ufficio postale, le sedi della GIL ( gioventù italiana del Littorio) e della milizia, la caserma, il dopolavoro, l’infermeria; poco c distante è inserita la casa del Fascio, ancora oggi riconoscibile per la presenza dell’aquila di pietra sulla porta d’ingresso e il blocco che accoglie la scuola elementare.