COLLINE DELLE CERBAIE

SANTA MARIA A MONTE, PISA

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COLLINE DELLE CERBAIE
Le Cerbaie sono colline piuttosto basse (il punto più alto è a 115 m) situate ai confini tra le province di Pisa, Firenze, Lucca e Pistoia. Sono costituite da sedimenti lacustri e fluvio-lacustri – prevalentemente sabbie e conglomerati - depositati in un mare poco profondo a partire dal Pliocene medio-inferiore (4,5 milioni di anni fa) sino al Pleistocene medio 0,7-05 milioni di anni fa), assumendo l’andamento di un altopiano leggermente inclinato da S-E, verso N-W. Questo basso complesso collinare separa due zone umide di importanza internazionale: la Valdinievole con l’area del Padule di Fucecchio (a est) e la depressione dell’ex Lago di Bientina (attualmente Padule di Bientina, a ovest) e proprio la presenza di queste zone umide ha fatto sì che le Cerbaie siano ancora oggi contraddistinte da un mosaico di habitat ed ambienti naturali diversi e da un incredibile patrimonio ecologico e di biodiversità: basta ricordare che in una superficie di 116 km2 sono censite circa 600 specie diverse di piante. L'area collinare è ricoperta in buona parte da vegetazione forestale e costituisce così anche un'importante polmone verde, per una zona – quella del Valdarno Inferiore - fortemente urbanizzata ed industrializzata. Il boschi di alto fusto sono misti di latifoglie ed aghifoglie: il cerro, la roverella e la rovere, l’acero e l’orniello si uniscono in alto al pino marittimo, al corbezzolo, al sorbo ciavardello, al ginepro e alle eriche, mentre nei “vallini” scavati dai torrenti con maggiore umidità e con un microclima particolare e conservativo, si ritrovano le farnie, i carpini e gli ontani neri, i tigli e gli agrifogli, o anche il faggio e l’abete bianco, insieme a rarità botaniche di climi subtropicali, come la felce florida (Osmunda regalis), insieme a specie di climi freddi o glaciali, come i campanellini invernali (Leucojum vernum), i bucaneve (Galanthus nivalis), l’aglio orsino (Allium ursinum), la Lathraea clandestina e addirittura rarissimi relitti glaciali come la pianta carnivora Drosera rotundifolia var. corsica, il muschio delle tundre (Sphagnum sp.), la Gentiana pneumonanthe, il Veratro bianco (Veratrum album) tutte specie dei climi montani o di tundra e la cui presenza nell’Italia peninsulare, a pochi metri sul livello del mare, rappresentano situazioni davvero eccezionali. Anche la fauna presenta la ricchezza e la varietà delle foreste e delle macchie del Centro Italia: sono presenti cinghiali, volpi, tassi, istrici, scoiattoli, donnole, ghiri e, tra gli uccelli, gazze, picchi verdi, e numerosi rapaci diurni (poiana, gheppio, albanella) e notturni (civetta, allocco, assiolo, barbagianni). Nel fondo dei vallini e nei laghetti di fondovalle non mancano ardeidi (aironi, garzette, nitticore) e limicoli (beccacce e beccaccini). Presenti anche numerosi rettili, tra i quali il biacco (Hieropis viridiflavus), la vipera comune (Vipera aspis), il ramarro (Lacerta viridis), l’orbettino (Anguis fragilis). Dal punto di vista archeologico e storico le Colline delle Cerbaie sono state popolate sino dal Paleolitico; dall’Alto Medioevo sono attraversate dalla Via Francigena, ed è tuttora presente, tra Altopascio e Fucecchio, uno dei tratti meglio conservati del selciato originale, percorso ogni anno da camminatori e pellegrini. I boschi delle Cerbaie, pur inseriti in un SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e in piccola parte nella Riserva Statale di Montefalcone, sono ogni anno messi in pericolo da incendi boschivi, abbandono di rifiuti e disboscamenti a volte drastici, con perdita di preziosi habitat forestali. Chiediamo perciò un voto per rafforzare le tutele dell’area, la conservazione della biodiversità e promuovere la consapevolezza del grande valore ambientale di queste piccole propaggini collinari, purtroppo ancora troppo spesso trascurate e poco conosciute.
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