La collezione è costituita da 49 opere realizzate da 26 pittori italiani e racchiude alcuni vertici assoluti della pittura dell’epoca, come le opere di Domenico Morelli, tra cui il capolavoro il Bagno pompeiano, o le tele di Mosè Bianchi e i dipinti di Filippo Palizzi, tra cui la straordinaria Fanciulla sulla roccia a Sorrento, e si caratterizza per esempi di eccellenza per ognuno degli artisti che Balzan aveva scelto di collezionare: ricordiamo ancora il piemontese Alberto Pasini, i lombardi Leonardo Bazzaro, Eugenio Gignous e Gaetano Previati, i veneti Giacomo Favretto, Luigi Nono ed Ettore Tito, i toscani Giovanni Fattori e Plinio Nomellini, i napoletani Edoardo Dalbono, Giuseppe De Nittis, Francesco Paolo Michetti, Federico Rossano e Gioacchino Toma, in uno sforzo perfettamente riuscito di rappresentare ogni “Scuola” regionale, così come era allora intesa la vicenda artistica italiana dell’Ottocento, fino ad un’incursione nel Novecento con un’opera di Ardengo Soffici.