Costruita agli inizi del Novecento, sulla base di un progetto del famoso architetto fiorentino Gino Coppedè, la villa nacque come un dono di nozze di Antonio Biancardi alla moglie ed è tuttora la residenza privata più celebre di Codogno. Il monumentale edificio, realizzato in pietra e mattoni a corsi regolari, si erge scenograficamente come un castello circondato da pregevoli alberi secolari. Oltre alla villa, Coppedè disegnò l’alloggio del custode, la casa del cane e la portineria di gusto neomedioevale, le cui straordinarie dimensioni sono accentuate da una torretta angolare che, con il suo aggetto e la sua altezza di 37 metri, ne movimenta il prospetto posteriore. Articolate su tre livelli (più un seminterrato), le facciate presentano portali lignei, bifore, trifore, loggiati con archi a tutto sesto, balaustre, ampi terrazzi e portici con massicce colonne sormontate da archi a sesto acuto eruditamente combinati per comporre un eclettico revival - tipico dello stile Liberty.