Il cimitero monumentale di Bonaria sorge a ridosso dell'omonima collina su un'area già utilizzata a scopo cimiteriale fin dall'età punico-romana e paleocristiana. Il cimitero si rese necessario a seguito della grande epidemia di colera che colpì Cagliari nel 1816 e che rese del tutto inadeguate le sepolture nelle chiese; la città adottò quindi l'editto napoleonico di Saint-Cloud del 1804, che stabiliva la costruzione di aree cimiteriali fuori dalle città. Il cimitero fu progettato dal Capitano del genio Luigi Damiano e inaugurato il primo gennaio del 1829. Divenuto ben presto insufficiente, fu ampliato più volte (tra gli altri progetti di ampliamento si ricorda quello dell'architetto Gaetano Cima). Oggi il cimitero si presenta come una galleria di opere d'arte databili dalla seconda metà dell'Ottocento ai primi decenni del Novecento, realizzate da artisti sardi e italiani per le famiglie nobili e della ricca borghesia cittadina. Spiccano i nomi di scultori come Cosimo Fadda, Giuseppe Sartorio, Tito Sarrocchi, Sisto Galavotti, Giovanni Battista Trojani, Francesco Ciusa. A partire dal 1968 non furono più rilasciate concessioni per nuove sepolture e nel 2011 il luogo è dichiarato "cimitero monumentale" dal Ministero per i beni e le attività culturali (da "Cimitero Monumentale Bonaria" brochure a cura del Comune di Cagliari, s.d.; "Cagliari Monumenti Aperti 8/9 maggio 2004", a cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari, p. 48).
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