Il Liberty, la cui stagione si circoscrive fra il 1885 e il 1906, è uno degli stili che più contraddistingue la statuaria cimiteriale. Sinuosità ed eleganza decorativa sono gli elementi tipici di questo gusto, che nell'arte funeraria contribuisce a enfatizzare i temi della malinconia, del distacco e del dolore. Luogo rappresentativo del tessuto sociale, il cimitero non può quindi che riflettere il gusto di quella borghesia di fine Ottocento che trova nell'arte celebrativa un ulteriore elemento per affermare e aumentare il proprio prestigio. Si ingaggiano allora scultori come Contratti, Giribaldi e Bistolfi che lasciano al cimitero di Asti importanti testimonianze, trasformandolo in un vero e proprio museo della scultura a cielo aperto, mentre edicole e cappelle di famiglia ne fanno un piccolo compendio per la storia dell’architettura.