Una delle maggiori strade del centro di Napoli è Corso Umberto I, meglio conosciuta come Rettifilo, che fu aperta nell’ambito dei lavori del Risanamento dopo il colera del 1884. Quasi all’inizio del corso, non lontano da Piazza Bovio, prospetta la Chiesa di San Pietro Martire. Fu costruita nel Trecento e rinnovata in stile rinascimentale e, nel 1755, in forme barocche.
La chiesa faceva parte di un complesso domenicano: l’annesso convento fu riammodernato a partire dal 1557 con la costruzione di un grande chiostro a pianta quadrata, con otto pilastri per lato e doppio ordine di arcate, opera dell’architetto Francesco di Palma. Di grande interesse è il sistema idrico che raccoglieva l'acqua dalla falda sotterranea della Bolla, convogliandola in ogni parte del convento, inclusa la fontana in marmo al centro del chiostro, in cui venivano benedette le palme utilizzate per la festa in onore del Santo.
Nel 1808 il monastero fu soppresso: la struttura divenne officina di tabacchi fino a che, dal 1961, diventò sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Dal chiostro è ben visibile la cupola maiolicata della Chiesa di San Pietro, costruita nel 1607.