BISOGNI DEL LUOGO
Ripristino funzionale dalla copertura del chiostro sul lato che insiste sulla navata nord della chiesa. Preoccupanti sono le infiltrazioni d’acqua sulla parete interna dove sono conservate opere rinascimentali come la tavola raffigurante “il Battesimo di Cristo” di Bacchiacca e “la Madonna con il Bambino” attribuita a Jacopo Sansovino.
LA STORIA
La Chiesa, fondata nel 1038 dai signori da Buggiano come monastero privato benedettino, mostra all'esterno un paramento murario in semplice arenaria, con pochi inserti decorativi, tipico del romanico campestre toscano, la cui rusticità è acuita dalla possente torre campanaria che si innalza nel lato sud-orientale.
All'interno sono conservate numerose opere d'arte che spaziano dai secoli medievali al barocco:
un fonte battesimale e un ambone in tarsie marmoree dei primi decenni del XIII secolo, opera del maestro comacino Lanfranco; un crocifisso ligneo doloroso, databile al primo quarto del 1300 e collegabile alla bottega lucchese del "Maestro del Crocifisso di Camaiore", particolarmente attiva in Valdinievole; tracce di affreschi quattrocenteschi di scuola fiorentina ed un'Annunciazione su tavola riconducibile a Bicci di Lorenzo e al gotico internazionale di inizio XV secolo.
Particolarmente consistente il patrimonio artistico cinquecentesco; nel 1514 l'abbazia di Buggiano passò sotto l'autorità della Badia Fiorentina, i cui abati provvidero ad abbellire la chiesa con opere di scuola fiorentina: le tele di soggetto sacro di Giovanni del Brina, Giovanbattista del Verrocchio e del Bachiacca introducono gli stilemi del manierismo fiorentino, con la plasticità e il cangiantismo derivati da Michelangelo; una Madonna in trono con Bambino in terracotta policroma dei primi decenni del XVI secolo, attribuita a Jacopo Sansovino, è apprezzabile per la qualità del modellato e per l'indagine psicologica, tradotta nella malinconica espressione di Maria.
In controfacciata, un organo ligneo in stile barocco, posto nella cantoria realizzata durante i rimaneggiamenti del 1887.
I locali dell'abbazia sono oggi in totale disuso e in stato di abbandono: solo il chiostro, magnifico esempio di architettura del primo rinascimento, attribuito ragionevolmente all'allievo del Brunelleschi Andrea Cavalcanti, ogni due anni veniva aperto durante la manifestazione "La campagna dentro le mura" purtroppo adesso risulta inagibile.