Il territorio fra Arcevia e Sassoferrato verso il versante del Cesano, è caratterizzato da un susseguirsi irregolare e aspro di alture e pianori, ancor oggi appare punteggiato di piccoli borghi e da un tessuto ora fitto ora raro di case isolate, purtroppo sempre meno abitate. Lungo il percorso non è raro incontrare le vestigia di antiche chiesette rurali, per lo più risalenti al medioevo. Quasi tutte sono state abbandonate da tempo e versano in grave stato di degrado, tuttavia alcune sono di particolare antichità e conservano il loro aspetto originario, caratterizzato dall’uso di pietra arenaria quelle più povere, o da filaretti regolari di conci squadrati in calcare bianco quelle più curate: tutte in origine erano ornate di affreschi parietali, di cui resta qua e là qualche frammento: recente è il restauro della chiesa di S. Pietro di Capoggi, anticamente S. Pietro de Giglionibus, dipendenza fin dal sec. XII dall’abbazia di S. Silvestro di Nonantola presso Modena.