CHIESE DI SAN LORENZO VECCHIO E NUOVO, MUSEO DON CARLO VILLA

CALOLZIOCORTE, LECCO

Condividi
CHIESE DI SAN LORENZO VECCHIO E NUOVO, MUSEO DON CARLO VILLA
Il nucleo di Rossino sopra Calolziocorte è arricchito non solo dall’omonimo e noto castello ma anche da un notevole complesso monumentale costituito da tre luoghi tra loro strettamente connessi, di origine e tuttora proprietà parrocchiale, dove si intrecciano in straordinario dialogo arte, storia, tradizione popolare, fede e anche letteratura (la tradizione locale li addita tra le mete delle lunghe passeggiate praticate da Manzoni durante i soggiorni lecchesi). Ne è senza dubbio emergenza più rilevante la chiesa di San Lorenzo Vecchio. Come messo in luce dalla poderosa monografia curata da Oleg Zastrow, l’edificio attuale risale al XIV secolo ma le sue origini sono probabilmente di più lontana memoria, risalendone l’impianto all’epoca romanica e addirittura il primitivo sacello sarebbe ancora più antico. Quest’ultimo è ipotizzato come primo edificio di culto cristiano sorto nella Valle San Martino, luogo di transito non solo di pellegrini ma anche di truppe militari che percorrevano l’antico percorso viario romano che partendo da Aquileia collegava Bergamo a Como. La torre campanaria, a cui venne successivamente addossata la facciata della chiesa, fu eretta nel XI secolo come punto di trasmissione di segnali e di avvistamento. La struttura architettonica si presenta oggi ad aula unica rettangolare con abside trapezoidale e copertura lignea a vista. Notevoli i cicli di affreschi che decorano l’aula interna, ritenuti tra i primi segni di evangelizzazione del territorio: sono un esempio di cultura figurativa di “confine” che alcuni metterebbero in relazione ai cicli decorativi della chiesa del Beato Serafino di Chiuso, di Santa Margherita a Monte Marenzo e di San Michele a Torre de Busi. Si tratta in ogni caso di un’incredibile stratificazione di affreschi che si ripetono anche all’esterno con riquadri votivi: tra i soggetti, che trovano collocazione temporale tra il XIV e XVII secolo, si ammirano la Crocifissione, il Martirio di San Lorenzo, Santa Caterina d’Alessandria e San Sebastiano. Di forte impatto emotivo è pure la rappresentazione del Pantocratore coi dottori e gli Evangelisti sulla volta dell’abside. A poca distanza sorge la chiesa parrocchiale di San Lorenzo Nuovo, fondata a fine Cinquecento per sostituire quella più antica. Federico Borromeo vi trasferì la dignità parrocchiale nel 1615; seguirono diversi rimaneggiamenti fino all’assetto neoclassico firmato da Giovanni Terzo Moroni tra il 1782 e il 1792, illustre per una bella Immacolata del Ceresa e altri dipinti secenteschi di vari autori fra cui Giuseppe Cesareo e, come da recente attribuzione, Giovanni Antonio Cucchi. A fianco, in un edificio settecentesco, ha sede il Museo Don Carlo Villa che espone una notevole raccolta di paramenti e oggetti devozionali, di provenienza parrocchiale e privata, attraverso i quali rivivono tradizioni e culto popolari dal XV al XIX secolo. Uno dei pezzi più noti è il reliquario della “Sacra Spina” che, secondo la tradizione, sarebbe appartenuta a uno dei Re di Francia. Fonti bibliografiche di riferimento ANGELO BORGHI, Lecco e la Valle San Martino, Azienda Promozione Turistica del Lecchese, Lecco s.d. OLEG ZASTROW, Rossino: le due chiese di San Lorenzo, Parrocchia di San Lorenzo, Rossino 2002 OLEG ZASTROW, Ruxini Beneficium, Parrocchia di San Lorenzo, Rossino 2008 San Lorenzo martire in Rossino, Fondazione Adriano Bernareggi, Bergamo 2008 I Musei della Diocesi di Bergamo. Guida storico-artistica, SilvanaEditoriale, Cinisello Balsamo 2012
Campagne in corso in questo luogo
Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te