A tre km. da Norcia, al bivio per Ascoli Piceno e Cittareale, la chiesa di S. Scolastica sorge al centro dell'altopiano che da essa prende nome. Oggi è compresa nel cimitero comunale. Antichissimo luogo di passaggio e d'insediamento umano (castelliere al sommo della collinetta di Vallaccone, tombe dell'età del ferro nei pressi), la tradizione la collega a Rocca Sassaria, abitazione materna della santa, che vi sarebbe vissuta fino a quando si trasferì a Cassino, non lontano dal fratello Benedetto. Fanno fede dell'antichità del sito abbondanti materiali classici, tra cui parte di uno stilobate e una decina d'iscrizioni di età romana (sette visibili) riutilizzate nella fabbrica. Della chiesa primitiva, orientata in senso opposto all'attuale, rimangono alcuni tratti del perimetro murario nella parte póstica entro il cimitero. A questa chiesa, nel sec. XIV, fu aggiunto un portico in pietra di cui restano inglobati sul fianco sinistro due arconi a tutto sesto e un pilastro ottagonale. Lavori di una certa importanza sono segnalati alla fine del sec. XIV. Dipinti databili alla fine del sec. XIV e al primo decennio del sec. successivo precedono la consacrazione della chiesa (1417) avvenuta per mano del nursino fr. Benedetto di Vanni Attoni già priore di S. Benedetto di Norcia e poi vescovo di Assisi. Verso la metà del sec. XV le pareti furono affrescate con le storie della vita di S. Benedetto. Cosi viene descritta la chiesa ai primi del '600: S. Scolastica ha chiesa capace, tutta dipinta di miracoli di S. Benedetto, molt'anni sono di nuovo ristaurata, vi stanno due monaci dell'istessa Congregazione dei Celestini et è convento di S. Benedetto di Norcia. Il monastero è grande di sito, con atrio e cisterna dentro e cinto di muraglie intorno; è lontano da Norcia un miglio di ampia, diritta e piana strada, quale serve per correre il 'pallio' che si fa nella festa di S. Benedetto (Memoriale). Pochi decenni dopo si pose mano alla cappella del presbiterio, non ancora ultimata nel 1648, che va messa in relazione - assieme ad un altare distrutto, dedicato a S. Geltrude - con la presenza di monache benedettine che vi stanziarono fino al 1703, anno del terremoto. Dopo questa data i benedettini lo ripararono e vi posero un eremita. In seguito alla sop¬pressione dei Celestini (1810) venne incamerato dal Capitolo della cattedrale. La chiesa e i locali annessi furono attraverso i secoli adibiti a romitorio, a 'grancia', a lazzaretto, a ricovero di viandanti e talora anche di bestiame. L'edificio era meta di processioni nella festa della santa, invocata nei periodi di siccità anche come dispensatrice di pioggia, usanza che si è perpetuata fino ai nostri giorni. A S. Scolastica si recavano per chiedere il latte anche le madri che non potevano allattare i propri figli. Popolarmente la località viene detta S. Scolò, troncamento della forma medievale 'Scolòstreca' attestata dalle fonti. Una descrizione dettagliata della chiesa e delle sue decorazioni si trova nel volume Norcia- Guida di Romano Cordella edita da Una Mostra un Restauro da cui è tratto questo testo.