Si tratta di una chiesetta immersa nel verde, adagiata isolata su un crinale che viene appunto denominato Costa di San'Andrea.
La chiesa è un esempio "in miniatura" dell'architettura tardo seicentesca del Ponente ligure, in quanto si inserisce nel filone della numerosa produzione legata alla famiglia Marvaldi (l'esempio più conosciuto è la chiesa parrocchiale di Cervo).L'autore è infatti Giacomo Barnato di Villa Viani, collaboratore dei Marvaldi. Eretta nel 1666 per merito del sacerdote Gio Batta Sasso, a ricostruzione di una antica chiesa edificata da un suo antenato, è caratterizzata dalla tipica pianta centrale, con altare maggiore e due altari laterali, finiti da volute a stucco. Una trabeazione corre per tutto il perimetro interno, sorretta da lesene con capitelli decorati. l'invaso è illuminato da finestre a serliana, tipiche della produzione di fine Seicento.
Gli esterni sono invece molto semplici, senza decoro alcuno.
Completa la costruzione il campanile, concluso da cupolino a cipolla.
La chiesa si trova da tempo in condizioni di abbandono, in quanto ha subito danni alla struttura presumibilmente con il terremoto del 1887, e non è mai stata riparata. Il lato a valle è attualmente puntellato, ma la parete ha subito un considerevole spostamento, tale da scardinare anche l'altare laterale. Inoltre il crollo del tetto ha determinato anche il parziale crollo della volta centrale.