La chiesa sorse tra il 1821 e il 1834 sui resti di un'antica pieve del V secolo. La pieve era stata edificata su di un tempio pagano dedicato al dio Giove.
Il progetto, in stile neoclassico, fu redatto dall'architetto Luigi Cagnola.
La facciata principale del tempio è schermata da un profondo pronao composto da quattordici colonne d'ordine composito, che sorreggono un frontone triangolare. L'interno è una vasta aula circolare, ispirata al modello del Pantheon di Roma, con la luce che penetra all'interno dall'oculo posto sulla sommità della cupola.
Sulla parete di fondo rispetto all'ingresso si trova l'altare maggiore, progettato dallo stesso Cagnola, con angeli in marmo di Carrara dello sculture Francesco Somaini e l'arca in legno realizzata dall'intagliatore Giuseppe Arrigoni e decorata da Mario Fumagalli. Lo stesso Somaini lavorò alle otto statue in gesso dei Profeti e degli Evangelisti, ai Cherubini e alle formelle situate sopra le porte delle sagrestie.
Gli affreschi della cupola, in origine, erano del ticinese Francesco Tencalla; nel 1975 fu ridipinta ex novo dal decoratore Angelo Pasinetti. Gli altari laterali, ornati con statue del Somaini, si devono al disegno dell'architetto Francesco Peverelli, un collaboratore del Cagnola, che proseguì le opere del maestro dopo la sua morte. Le tre pale che ornano gli altari provengono dalla pieve demolita e sono opere secentesche del pittore bergamasco Gian Paolo Cavagna.
La chiesa è affiancata da un'alta torre campanaria, conclusa, sopra la cella campanaria, da un tempietto circolare che riprende il tema del Monumento coragico di Lisicrate.