Il complesso monastico di S. Giuseppe è ubicato nel borgo antico di Cassano delle Murge,
\r\na ridosso del tracciato delle antiche mura cittadine. La chiesa di San Giuseppe, attigua al seicentesco palazzo Rossani, costituisce la cappella urbana della famiglia, insediatasi nel '600 in Cassano. La chiesa risale sicuramente alla seconda metà del '600. Il complesso monastico, dall'anno di donazione (1981), è di proprietà alla Parrocchia S. M. Assunta. La parte più antica del complesso è costituita dalla torre posizionata a sud-ovest, originariamente parte delle antiche mura cittadine, in seguito inglobata nel cellaio monastico, che invece risale probabilmente alla seconda metà del '400 (non si hanno notizie sulla data di costruzione del cellaio).
\r\nLa chiesa presenta una facciata in pietra calcarea tipica della zona (rocce cretacee). Ai lati del portale d'ingresso sono visibili quattro leggere paraste (due per lato). Esse sono caratterizzate da modanature e ornamenti lapidei opera di scalpellini locali, così come le modanature delle cornici di coronamento superiore. In alto a destra è visibile il piccolo campanile in pietra. Il portale d'ingresso ha stipiti e architrave, scolpiti e modanati ed è sormontato da un piccolo timpano al cui interno si trova la nicchia decorata del santo.
\r\nL'interno della chiesa è a navata unica con quattro cappelle laterali e volta a botte a tutto sesto. La zona presbiteriale è rialzata rispetto al resto e permette l'accesso alla sacrestia (cellaio). A ridosso dei gradini del presbiterio è visibile un'apertura di accesso all'antico ossario. Sulla parete di fondo si staglia l'imponente altare ligneo seicentesco, finemente intarsiato e dipinto a mano.
\r\nA sinistra, nella cappella centrale, è visibile un altro altare seicentesco costituito in pietra, tufo e lastre di marmo. In alto, in corrispondenza dei gradini del presbiterio, è presente una grossa iconostasi in legno intarsiato.
\r\nIl cellaio è un edificio realizzato in blocchi di pietra calcarea irregolari, costituito da dodici stanze-celle disposte su tre piani e da un piano cantinato semi-interrato. I tre livelli fuori terra presentano tutti la stessa tipologia distributiva: un corridoio di distribuzione con aperture laterali verso le quattro cellette con volte a botte.
\r\nLa cantina è costituita da quattro ambienti voltati a botte ribassata. E' visibile l'antica tipologia di fondazione con arco di scarico a terra.
\r\nAttraverso un'apertura si accede all'esterno in un giardino.
\r\nIl giardino, probabilmente adibito un tempo ad orto, sorge a ridosso delle antiche mura, delle quali è qui possibile osservarne delle tracce.
\r\nPer poter rendere fruibile questo gradevole spazio esterno da parte della comunità è necessario che venga prima messa in sicurezza e consolidata la parete di confine del cellaio, che in questo si affaccia, che risulta anche essere la parte maggiormente danneggiata di tutto il complesso.
\r\nSTATO DI CONSERVAZIONE
\r\nLa superficie lapidea della chiesa presenta vari tipi di degrado:
\r\nall'esterno incrostazioni calcaree e disgregazione, muschi e vegetazione diffusa, fratture e mancanze di materiale nei basamenti delle lesene; all'interno della chiesa, si riscontrano estese macchie di umidità e un grave distacco e successiva mancanza dell'intonaco sulle pareti laterali.
\r\nIl cellaio, al contrario della chiesa, verte in condizioni gravissime per quel che riguarda la struttura. E' in corso da anni uno schiacciamento dall'alto della struttura che ha provocato un distaccamento della parete di facciata. E' visibile una lunga e ramificata lesione della facciata in corrispondenza delle celle iniziali dovuta ai fenomeni di scivolamento dell'intera facciata poggiante su un terreno non ben co
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