La zona valliva, interessata da una continuità abitativa fra età neolitica e romana, racchiude altresì un interesse basilare per la comprensione e lo studio dei primi insediamenti umani nel territorio comunale e dell'hinterland, essendo limitrofa alla testata di una dorsale collinare che, discendendo da Montale di Arcevia, sbarra e devia la media valle del Misa formando due ramificazioni viarie, nelle direzioni di Arcevia-Sassoferrato e Scheggia e della Valle Esina-Fabriano-Fossato di Vico: entrambe indirizzate verso la Via Flaminia, la valle del Tevere e Roma. Davanti alla porta della chiesa e alla facciata della vicina casa di accoglienza e di cambio delle cavalcature, similmente strutturata su tre arcate in muratura a tutto sesto, passava infatti un diverticolo della 'Flaminia', definito così nelle fonti medievali e poi Strada Consolare, il quale in questo luogo, sede di una fiera cinquecentesca, intersecava un sentiero indirizzato direttamente verso i centri collinari di Serra de' Conti e Montecarotto. La chiesa, sicuramente officiata fin dalla fine del Cinquecento, venne nel 1968 sconsacrata e privatizzata.
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