La Chiesa rurale dei Santi Gioacchino e Anna fu fatta costruire dal Venerabile mons. Francesco Antonio Marcucci, fondatore delle Pie operaie dell’immacolata Concezione, nel 1775-1776, per le suore e le educande che si recavano in villeggiatura nella casa di campagna di sua proprietà.
Mons. Marcucci, impegnato a Roma, affidò la cura della costruzione alla Madre Prefetta, suor Maria Agnese Desio. La chiesetta fu benedetta da mons. Marcucci il 18 agosto 1776, giorno dedicato a San Gioacchino. Prima furono benedette le mura della Chiesa, poi l’altare che fu dedicato ai genitori di Maria immacolata, San Gioacchino e Sant’Anna.
Nella chiesetta fu fatto costruire anche un romitorio, cioè un piccolissimo appartamento per una persona, ricavato dall’altezza del soffitto, dove Marcucci era solito riposare, pregare e meditare.
Ad oggi, il complesso costituito da casa colonica e Chiesetta dei Santi Gioacchino ed Anna con romitorio è di proprietà delle Suore Pie operaie dell’immacolata Concezione di Ascoli Piceno, donato loro dal Fondatore.
La chiesetta, costruita in cotto, si presenta con una sobria facciata a campana, sulla quale si apre un portale in travertino architravato, sormontato da un oculo che illumina l'interno dell'edificio. Sopra l’architrave è posta una lapide/targa in memoria del fondatore.
Sul tetto, nella zona absidale, si eleva un campanile a vela in mattoni che ancora ospita le due piccole campane donate dal Marcucci [una del peso di 55 libre (18 chilogrammi circa), con diametro cm 30 che chiamò Maria Gioacchina e l’altra di 25 libre (8,30 chilogrammi circa), con diametro di cm. 24,50 alla bocca, che chiamò Marianna].
La costruzione comprende un locale rettangolare con una sola navata, la copertura sorretta da un’unica capriata e una zona presbiterale sopraelevata.
Sull’altare, di fronte alla porta d’ingresso, è presente una nicchia che ospitava, fino al terremoto del 1997, una tela del pittore ascolano Nicola Monti (1736-95) chiamata “Educazione della Vergine”, raffigurante la Madonna giovinetta con S. Anna e S. Gioacchino. Per motivi di sicurezza, il dipinto è stato collocato nella galleria del Museo-biblioteca Francesco Antonio Marcucci presso la Casa Madre dell’istituto, ad Ascoli Piceno. Quella presente è una copia su tela.
Dietro la zona absidale si accede alla sacrestia al di sopra della quale si trova un’abitazione con cucina e camera: appunto il “romitorio”, luogo di vita, preghiera e meditazione, da dove era possibile ascoltare la messa attraverso una grata che si apre sulla chiesa.
Nel 1851 si eseguono i primi interventi di restauro e manutenzione del tetto della chiesa ma in seguito trascurata viene dichiarata inagibile nel 1968. L’ultimo progetto di restauro diventa esecutivo, a carico dell’istituto delle Pie operaie dell’immacolata Concezione con il contributo della Sovrintendenza delle belle arti di Urbino nel 2009 e si conclude nel febbraio 2013.
Non è stato possibile restaurare i banchi originari della chiesetta perché troppo rovinati; essi sono stati sostituiti con quelli che erano nella Chiesa dell’Immacolata di Ascoli Piceno, mentre sulla facciata della chiesetta è stata ricostruita la lapide dettata dal Venerabile Marcucci.