Scavata nel tufo, è la chiesa rupestre più interessante del territorio e si affaccia direttamente sulla Gravina; anticipata da una serie di grotte, che nel corso dei secoli avranno sicuramente svolto più funzioni, la chiesa vera e propria ha pianta quadrangolare a cinque navate, sorretta da 14 pilastri in pietra naturale. La chiesa conserva parti residue di affreschi (uno con un grande Cristo Pantocratore tra i santi Paolo e Michele) e tre altari con le tre statue in pietra e gesso, seicentesche e settecentesche, dei tre arcangeli, oltre una tomba medievale ad arcosolio. Chiusa al culto, la cura è affidata agli abitanti del “pittagio”.