CHIESA PREVOSTURALE DEI SANTI MARIA E REMIGIO

PECETTO DI VALENZA, ALESSANDRIA

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CHIESA PREVOSTURALE DEI SANTI MARIA E REMIGIO
La chiesa parrocchiale di Pecetto di Valenza, intitolata ai Santi Maria e Remigio, risale alla prima metà del XVIII secolo (1738-1742). Progettata dall'architetto Gaetano Aquila di Pavia, la struttura assorbì parte di un precedente edificio intitolato a Santa Maria Vetere eretto nel VII secolo e ricostruito nel XIV secolo. La chiesa è in stile barocco: l'esterno presenta una grandiosa facciata con un corpo centrale emergente terminante a timpano, fiancheggiata da due torri di cui una rimasta incompleta. Il prospetto articolato in due piani è adornato di lesene a forma di pilastri binati che da uno zoccolo di granito si elevano fino a una cornice che interrompe a circa metà altezza la facciata stessa, per poi ripetersi nella parte superiore fino a sorreggere il cornicione e il soprastante timpano. Un'apertura centrale polilobata sovrasta il pronao sostenuto da colonne binate, a cui si accede attraverso una scalinata in granito (1830-1840). All’interno della chiesa, fulcro devozionale è l’antico crocifisso risalente al XIII-XIV secolo, un vero capolavoro ligneo, appeso sopra l’altare, definito un caposaldo della scultura gotica tra Piemonte e Lombardia. Oggi motivo di interesse artistico, culturale e turistico, essendo l'unico del Piemonte datato a quel periodo e conservato integralmente. La prima cappella in cornu epistolae è la Cappella della Madonna Immacolata. L'altare marmoreo risalente alla prima metà del XVIII secolo è da considerarsi un capolavoro dell'arte lapidaria barocca poiché completo nello stile e nella composizione dell'ancona, che accoglie la nicchia con la statua della Beata Vergine Immacolata, di cui si hanno notizie negli inventari della prima metà del XVII secolo dove viene indicata con il termine “Madonna Grande”. La porta del tabernacolo della cappella risale al XVII secolo ed è realizzata in rame sbalzato e cesellato e dorato. L'altare marmoreo della Cappella del Sacro Cuore, di pura linea barocca, venne realizzato contemporaneamente alla edificazione della Chiesa parrocchiale e si compone della mensa, dell'alzata e dell'ancona che racchiude una tela raffigurante la Gloria del Sacro Cuore fra i Santi Bovo e Caterina d'Alessandria, risalente al primo Seicento e rimaneggiata nel XIX secolo. La Cappella di San Giuseppe è la prima entrando nella parte sinistra del tempio. L'altare in marmo policromo è stato eseguito per la nuova chiesa parrocchiale nella seconda metà del XVIII secolo a opera di un lapidatore lombardo che ha eseguito l'opera secondo lo schema tipico di quel periodo per le chiese di pertinenza dell'area pavese alla cui diocesi Pecetto era incardinata. La seconda cappella in cornu evangelii è dedicata alla Beata Vergine della Consolazione. Il decoro alle pareti laterali, allegorico-mistilineo, contorna due tele tardo seicentesche raffiguranti l’una San Giovanni Evangelista e San Rocco e l'altra Santa Lucia e l'Angelo Custode. La volta a botte propone al centro la Beata Vergine assunta con ai lati due angeli adoranti. Nella lunetta nel 1956 il pittore Pietro Vignoli dipinse la scena della Natività della Vergine Maria. Nella stessa chiesa parrocchiale si trova una riproduzione in cera della figura di Maria bambina, acquistata nel 1872 e collocata in un’urna in legno intagliato e dorato che viene trasferita nell'aula durante la ricorrenza annuale 8 settembre. In un apposito spazio a sinistra di chi entra, è collocato il Battistero. Si tratta di un manufatto di elegante linea barocca risalente all'epoca di costruzione dell'edificio e alla cui nicchia sovrastante la vasca battesimale è raffigurato in un affresco il battesimo di Gesù datato al 1766. A questa fonte, nel settembre 1834 fu battezzato Giuseppe Borsalino, futuro genio della nascente industria italiana e fondatore del rinomato e internazionalmente riconosciuto cappellificio. L’organo Bianchi, restaurato nel 2012, accompagna la Corale San Remigio nelle liturgie.
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